Stazione Stura là dove i treni arrivano nel deserto
INIZIA con un' infrazione consentita il viaggio sul servizio ferroviario metropolitano, quella rete di treni che arriva a Torino da vari angoli del Piemontee poi le corre sotto.
Attraversa la città da nord a sud per 13 chilometri all' interno del passante. Alla stazione di Torino Stura, zona Falchera, sul confine tra Settimo e Torino, dove inizia il
tratto cittadino dell' Sfm non ci sono biglietterie, né "umane", né automatiche. In verità, è il caso di dirlo, non c' è nulla. Si sale sul treno un po' per coraggio, un po' per
disperazione. Il panorama esterno non è certo accogliente e la speranza di chi vi arriva è che all' interno di quel cubo di cemento si stia meglio che sul piazzale davanti. IL
PRIMO scoglio è trovare la stazione. Dal parcheggio di Gtt si deve passare a piedi sotto il viadotto dell' autostrada, buio e senza protezioni. In macchina, si arriva imboccando
una strada di campagna di dubbio gusto, accanto alla caserma dei vigili del fuoco, che in questo quadro è l' unico elemento rassicurante. È bene, però, arrivare preparati. Nella
stazione che non è una stazione la sala d' aspetto, con tanto di seggiolini e monitor elettronici (funzionanti!) con gli orari, è sbarrata. Vetrate oscurate e lucchetti alle
porte. «Sarà chiusa» è la logica deduzione. Però i binari si vedono, i treni passano e ci sono gli annunci sonori: qui nelle ore di punta passa un treno ogni dieci minuti: 175 al
giorno. E quando da dicembre arriveranno anche i collegamenti dell' Sfm 6, da Asti, ci sarà una linea in più: un treno uno ogni sette minuti. Quindi si entra, sulla fiducia. Si
attraversa un sottopasso deserto, senza anima viva a cui chiedere: «vado bene di qua o finisco in un tunnel senza uscita?». Si prosegue, senza farsi troppe domande sul biglietto,
contravvenendo ogni regola del buon pendolare che sa che, se sale in carrozza a mani vuote, si becca la multa. Qui no. I controllori sono istruiti: 1,50 euro, come se lo si
facesse a terra. Però devi andarli a cercare e denunciarti abusivo, altrimenti la multa la prendi sul serio. «Scusi, per comprare un biglietto?» «Guardi qui non si può, lo
facciamo noi a bordo» risponde il controllore del treno per Bra. «Ma non c' è una biglietteria automatica? O anche solo un cartello che spiega la situazione». «La svaligerebbero,
signora. Può comprare un carnet a Porta Susa, lì di macchinette ce ne sono tante». «Oppure all' agenzia di viaggi in corso Giulio Cesare» suggerisce una passeggera che, da
habitué, ha già affinato le contromosse. Eppure questa landa desolatae inospitaleè la stazione di testa del servizio ferroviario metropolitano. È costruita solo a metà perché la
ditta che ha vinto l' appalto è fallita un anno fa. «Ha ancora la competenza sui locali quindi non possiamo mettere obliteratrici o biglietterie» fanno da sapere da Ferrovie. Il
fabbricato è coperto da teli e protetto da recinzioni. Abbandonato a se stesso. Proprio come si sente il pendolare che lì dovrebbe prendere il treno. Ed è un peccato perché se si
supera lo shock e si affronta la discesa nel sottopassaggio, una volta a bordo dei treni sembra di essere a Parigi o Londra. In quattro minuti si arriva a Rebaudengo, in otto a
Porta Susa e in 14 al Lingotto. L' Sfm, che compie cinque mesi esatti oggi, è degno delle più confortevoli metropolitane europee. Costa alla Regione 13 milioni l' anno, ed è il
suo fiore all' occhiello, con una puntualità tra il 93 e il 95 per cento. La maggior parte dei frequentatori arriva da fuori, ma a Rebaudengo, la nuova stazione dietro corso
Grosseto (ugualmente spoglia, ma più affrontabile di Stura) qualche torinese inizia a usare il treno per fare avanti e indietro con il centro o con Mirafiori. E i commercianti
della zona hanno presentato un progetto per decorare a loro spese il fabbricato e allestire dei percorsi colorati che dalla stazione accompagnino i passeggeri ai negozi di via
Breglio. La pagina Facebook dell' Sfm ha 600 like e i passeggeri, anche se non ci sono ancora i numeri ufficiali, sono in crescita almeno del 15 per cento. «Le stime, in questi
casi, parlano di +30 per cento dei passeggeri il primo anno, e 45 il secondo - spiegano dalla Regione noi siamo in linea e cresceremo ancora con tanta comunicazione e provando a
spiegare ai torinesi che questo è un servizio per muoversi in città». Sui tabelloni i treni Sfm sono contrassegnati da una fogliolina colorata per ognuna delle cinque linee e tra
tre mesi arriverà anche il biglietto integrato a 2 euro per usare, insieme, treno, metropolitana e autobus.
MARIACHIARA GIACOSA09 maggio 2013 1
sez. TORINO